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La strada per la dolce vita – Cent’anni di Federico Fellini

Maestro del cinema italiano, uno dei più grandi registi della storia del cinema, genio immortale, o semplicemente un “artigiano che non ha niente da dire, ma sa come dirlo”. La definizione tra le virgolette fu proferita da lui, FEDERICO FELLINI, il genio, l’immortale, il maestro, uno dei più importanti registi di sempre. Fellini avrebbe compiuto 100 anni a gennaio 2020, ma l’eredità che ci ha lasciato è infinita. Immortalato grazie alle sue opere che figurano nelle liste dei migliori film di tutti i tempi, Fellini è considerato anche il più influente regista italiano.

Tra ‘Luci del varietà, il suo primo film nel 1950, e ‘La voce della luna’, l’ultimo nel 1990, è trascorsa un’epoca importante nella storia del cinema; epoca nella quale sono passati sul grande schermo delle sale cinematografiche capolavori come ‘La strada’ (1954), che gli diede notorietà internazionale; ‘Le notti di Cabiria’ (1957), ‘8½’ (1963) e ‘Amarcord’, verbalizzazione di “Io mi ricordo” in dialetto romagnolo (1973)Quattro classici che gli valsero quattro Oscar di miglior film straniero.

Fellini andò oltre regalandoci ‘La dolce vita’ nel 1960 con il quale vinse la Palma d’oro al Festival di Cannes e l’Oscar per i costumi. Nel 1963 e 1987, vinse il Festival di Mosca con ‘8½’ e ‘Intervista‘. Nel 1985, vinse il Leone d’oro alla carriera alla mostra dei cinema a Venezia, premio che si è ripetuto anche nel 1993 a Los Angeles in occasione della 65o edizione della cerimonia degli Oscar. Ci sono molti altri ancora: ‘Casanova‘ (1976), che gli dà il premio della British Academy of Film and Television Arts; ‘I vitelloni (1953); Satyricon (1969); ‘Roma’ (1972); ‘Ginger e Fred (1980) e ‘E la nave va (1983), tutti contribuirono all’immenso lascito di Federico Fellini per il mondo del cinema.

Federico Fellini (Autore sconosciuto, Wikipedia, Pubblico dominio)

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La dolce vita di Fellini (1960) con Marcello Mastroianni ed Anita Ekberg nella Fontana di Trevi, a Roma. (Dominio pubblico, via Wikimedia Commons).

Celebrazioni che durano un anno

Un compleanno lungo un anno. È così che Rimini, la città dove nacque Fellini il 20 gennaio del 1920, si è preparata per rendere omaggio al figlio più famoso. Le celebrazioni sono già iniziate con la mostra “Fellini 100 – Genio Immortale” ospitata nel Castel Sismondo fino il 15 marzo. Ad aprile, la mostra si sposterà a Roma e in seguito a Los Angeles, Mosca e Berlino. Nel frattempo, le celebrazioni continuano a Rimini con altri eventi speciali.

Anche il Brasile si è preparato per celebrare il centenario di Fellini. A Rio de Janeiro, il Centro Cultural do Banco do Brasil (Centro Culturale della Banca di Brasile) esibisce la mostra “Fellini, Il Maestro” che sarà ripetuta successivamente a São Paulo e presso la capitale Brasilia. Inoltre, il Museo d’Arte Moderna, l’Istituto Italiano di Cultura e il Consolato Italiano organizzarono congiuntamente la mostra Il cervello (e la passeggiata) di Guido Anselmi. A Recife, la Caixa Cultural (Centro Culturale della Cassa di Risparmio) ha preparato la mostra “La strada della vita – 100 anni di Federico Fellini”.

Federico Fellini visse a Rimini i suoi primi 19 anni e poi si trasferì a Roma. Prima lavorò nella capitale come giornalista e fece la gavetta collaborando alla realizzazione di alcuni film fino a diventare uno dei più grandi registi della storia del cinema. Fellini morì il 31 ottobre 1993. L’Italia aveva già avuto il suo periodo storico caratterizzato dalla “Dolce vita” che per Fellini “aveva il senso di saper guardare con occhi nuovi la realtà” e lui di ciò era maestro, aveva uno sguardo particolare, fantasioso e visionario, come definiva sé stesso. Nell’intendimento di Fellini, “tutto si immagina” e accogliendo il suo sguardo peculiare possiamo capire che “Non c’è fine. Non c’è inizio. C’è solo l’infinita passione per la vita”.

 

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