
O fardo da formiga (Il carico della formica in italiano) è un romanzo liberamente tratto da una storia vera che si svolge nel 2001 a Reggio Calabria. In questo libro, l’autore Demetrio Verbaro racconta la storia di un uomo ancora giovane, Carlo Fante, con la vita segnata da un evento tragico quando era appena un bambino. Carlo, ora trentenne, sposato e padre di un bambino di quattro anni, viene assunto come giardiniere presso l’istituto psichiatrico San Gregorio. Li conosce Filippo, Mimì, Bart e Vera e tra di loro nasce una forte amicizia. Ognuno di loro, però, ha dentro il cuore un dolore immenso, frutto di errori commessi in passato. Questo dolore grava sulle loro spalle come il pesante fardello di una formica, ogni giorno della loro vita.
Filippo è schiacciato dal proprio carico mentre Bart e Mimì riescono a disfarsene e tornare a vivere ed inserirsi nella società. Carlo innamorandosi di Vera, si trova di fronte ad una difficile scelta: l’amore per la propria famiglia o la passione verso una donna affascinante. Questo dubbio lo accompagnerà fino all’ultimo capitolo del libro del finale imprevedibile. Demetrio Verbaro, nato a Reggio Calabria nel 1981 ed abituato al bellissimo paesaggio naturale di questa regione del sud Italia, lascia trasparire nel racconto, fino al dettaglio, questa sua passione per la natura contrapponendo nel suo libro le sfumature di grigio del dolore e dell’angoscia vissuta dai suoi personaggi con il colorato scenario calabrese. O fardo da formiga parla d’amicizia, accettazione, compressione, lealtà, superamento e amore. È una storia ricca di empatia e colpi di scena.
Scritto originariamente in italiano (Il carico della formica), il libro è stato tradotto in portoghese, francese e spagnolo. L’edizione in lingua portoghese è disponibile su Amazon.it, Amazon.com.br e Amazon.com in formato Kindle e/o copertina flessibile.

Lingua di partenza – Italiano
“Carlo ripensò alle ultime parole pronunciate da suo nonno materno, poco prima di morire: “Ho vissuto come una formica: su e giù dal campo al formicaio e viceversa, a testa bassa, sotto il peso di un enorme chicco di grano. La mia mente non è stata nemmeno sfiorata dall’idea che potessi scuotermi dalle spalle quel peso, quell’ opprimente carico che mi impediva persino di alzare gli occhi al cielo, ed andarmene semplicemente via. Ero una formica operaia che sognava di abbondonare la colonia, inoltrarsi nel bosco e scoprire la vita. Ma non l’ho mai fatto!!! Questo è il mio lascito per te, un semplice consiglio: non seguire il mio esempio! Tutti gli esseri umani portano un carico sulle spalle, scopri il tuo e liberatene subito! Vattene da Reggio Calabria, gira il mondo, insegui i tuoi desideri. Promettimelo!” Carlo aveva solo nove anni, non aveva capito niente di quello che suo nonno gli aveva detto, non capiva nemmeno che fosse in fin di vita, anzi la morte stessa, per lui, era un concetto ignoto. Capiva, però, che quel vecchio di fronte a lui stava soffrendo. Mosso a compassione, gli baciò la mano rugosa, tempestata di macchie nere, sussurrandogli: “ Va bene, nonnino, seguirò il tuo consiglio. Te lo prometto!”

Lingua d’arrivo – Portoghese
“Carlo se lembrou das últimas palavras pronunciadas pelo seu avô materno pouco antes de morrer: “Eu vivi como uma formiga: pra cima e pra baixo, do campo para o formigueiro e vice-versa, com a cabeça baixa, sob o peso de um enorme grão de trigo. Nem sequer passou pela minha cabeça que eu pudesse sacudir aquele pesado fardo dos meus ombros, aquele fardo esmagador que me impedia de olhar para o céu, e simplesmente ir embora. Eu era uma formiga operária que sonhava abandonar a colônia, ir mato adentro e descobrir a vida. Mas nunca fui!!! Este é o meu legado pra você, um conselho simples: não siga o meu exemplo! Todos os seres humanos carregam um fardo sobre os ombros, conheça o seu e livre-se dele o quanto antes! Vá embora de Régio da Calábria, gire pelo mundo, vá atrás de seus sonhos. Você me promete!” Carlo tinha apenas nove anos, não compreendia as palavras do avô, nem sequer entendia que ele estava morrendo; de fato, a morte para ele ainda era um conceito desconhecido. Ele compreendeu, porém, que aquele velho ali diante dele estava sofrendo. Movido pela compaixão, beijou sua mão enrugada, cravejada de manchas escuras, e disse baixinho: “Tudo bem, vovô, vou seguir seu conselho. Prometo!”
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