Bolero de Ravel em Nova Roma (Bolero di Ravel a Nuova Roma, in traduzione libera) è un’opera dinamica che sfuma il confine tra fantasia e realtà. Mi ha condotto in un viaggio fra i miei ricordi, scatenando una serie di flashbacks del dietro le quinte del giornalismo, oltre a portarmi alla nostalgia di un tempo che non tornerà mai più, di convivenza tra colleghi nelle redazioni dei giornali e negli uffici stampa. Mi ha fatto ricordare fatti sepolti dal tempo e, in aggiunta, mi ha raccontato altri per me inimmaginabili, ma nei quali è possibile riconoscere determinati personaggi e luoghi, così fantasiosi eppure così reali. Sfogliando il passato solo per trovare il presente.
Non sto dicendo che il libro sia diretto ad un pubblico specifico, anzi è da essere letto da chiunque. È una storia frenetica, ben scritta, che espone la profonda visione dell’interiorità dell’autore e di ciò che lo circonda. Muanis si mostra critico, creativo e sensibile e mi ha fatto anche ridere a crepapelle con la “storia” di Topolino (se vuoi conoscerla, acquista il libro!). Nella sua esperienza conosce come la vita sia fatta di momenti e che vivere è cogliere i momenti magici che ci sono concessi come se fossero doni, mentre il mondo gira nel ritmo di interessi politici e mediatici, che all’intento di perpetuare il potere sostiene un circolo vizioso simile alla ruota dei criceti.
Una versione perversa, questa, della sinfonia di Ravel come la definisce lui e aggiunge: “Mi auguro che il compositore francese Maurice Ravel non si rivolti nella tomba a causa di questa versione perversa, sotto la forma del Male, all’interno di una struttura disarmonica che non cambia mai. La cadenza si alterna come un’altalena politica, venti, trenta, quarant’anni, con sempre la stessa cantilena, sempre le stesse bugie e promesse. Ma nulla cambia. Secondo Muanis, il sublime ‘Bolero di Ravel’ con le sue note ripetitive porta a un’estasi finale che purtroppo non avviene in Nova Roma.
“A Nova Roma la sinfonia acquista uno stato di quiescenza inquietante ed innocuo, sotto le cadenze sataniche e ripetute della sottrazione e corruzione. Sempre con lo stesso circo, ma ogni giorno con meno pane. E il futuro non arriva mai”, lui si lamenta. Va subito sottolineato che qualsiasi riferimento a fatti o persone esistenti è certamente il frutto dell’immaginazione del lettore.