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Giornata della Traduzione: perché tradurre è così difficile?

“TRADUCI O MUORI. 
La vita di ogni creatura sulla terra potrebbe dipendere un giorno della 
traduzione istantanea e precisa di un’unica parola.” 
Paul Engle.

In questa giornata mondiale della traduzione riflettiamoci: 
perché tradurre è così difficile? 
Perché appena conoscere un paio di lingue non ci basta?

Se l’unico requisito per una buona traduzione fosse soltanto la conversione di frasi da una lingua all’altra, sicuramente i traduttori automatici sarebbero sufficienti. Le regole grammaticali, vocabolario e velocità contano, ma gli esseri umani hanno caratteristiche che sono imperative per qualsiasi traduttore preoccupato nel garantire qualità e accuratezza a una traduzione. Non importa il livello di esperienza acquisito, gli anni di lavoro, la sensibilità, il sospetto sul significato di una parola e la curiosità sono indispensabili e vanno incorporati al sapere. La macchina risulta perdente in merito a queste qualità.

Per questa ragione ancora oggi abbiamo un posto nel mercato lavorativo e perciò festeggiamo in un giorno tutto dedicato a noi traduttori, il 30 settembre, la Giornata Mondiale della Traduzione. Visto che la curiosità è parte del nostro essere spiego subito che in questo giorno, nel 419 o 420, è morto San Girolamo, il traduttore della Bibbia del greco antico e dall’ebraico al latino e autore di importanti testi sull’arte di tradurre. San Girolamo è riconosciuto come protettore dei traduttori.

 

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